CREDERE
L’arrivo di Gesù e di Giovanni Battista, due bambini nel grembo delle loro madri, smuove il solidale incontro di due donne e inaugura un episodio significativo dove la vita si lascia interpellare e fecondare dalla fede.
Il saluto che Elisabetta rivolge a Maria “beata te che hai creduto” non è un augurio formale, ma si tratta del riconoscimento di un dato di fatto.
Credere rende beati. Romano Guardini scrive, in un suo libro dedicato a Maria: “credere è mettersi al servizio della redenzione”. Non esiste la famiglia ideale, ma esistono famiglie disposte a mettersi a servizio della redenzione, a credere profondamente che nella sequela del Signore possiamo imparare ad amare, a perdonarci, a donarci reciprocamente, e a servire il bene di tutti.
Possiamo imparare a leggere con uno sguardo di fede i segmenti della nostra vita familiare: la nascita dei figli, i traguardi scolastici, le tante esperienze di dolore, gli anniversari di matrimonio, la presenza di anziani in casa … tutto può essere appello di Dio, per lasciarlo entrare nella nostra vita, accogliendo la trasformazione del nostro modo di agire, reagire, vivere, per realizzare la più alta qualità d’amore possibile per noi.
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